“Ciofega” : il nome che Francesco Conti aveva scelto per fare il clown
Il significato che di solito viene attribuito al termine “ciofega”, fa pensare subito a una persona di poco valore, confusionaria, ma lui non se ne curava, anzi lo aveva scelto e ci rideva sopra; claun un po’ anche nella vita di tutti i giorni, a volte capitava di vederlo meravigliarsi come un bambino.
Francesco nasceva a Senigallia l’11 agosto 1973 da Marisa ed Agostino. Allegro di indole, gli piaceva scherzare, sempre educato e rispettoso. Sportivo da sempre, ha praticato lo judo, il tennis ed ultimamente il calcetto ed il beach volley che però ha dovuto lasciare per problemi alle ginocchia.
Il servizio militare lo aveva prestato nell’aeronautica a Falconara al tempo della guerra in Bosnia ed allora fu molto fortunato a non essere stato spedito in missione di guerra, come temeva gli potesse accadere. Pochi anni dopo però, all’età di soli 31 anni, purtroppo la stessa fortuna non l’aveva assistito e il 7 settembre 2004, in un drammatico incidente stradale, in un attimo, la sua vita terrena si fermava per sempre, lasciando tutti noi in un profondo dolore. Sua sorella Cristina, allora poco più che adolescente e con una età molto più giovane di lui, ha risentito molto della perdita di Francesco in quanto era sempre stato affettuoso e protettivo nei suoi confronti.
Con Morena, a Ripe, aveva creato famiglia e l’arrivo di Chiara li aveva resi molto felici. Oggi è una splendida quindicenne. Sua moglie oltre al dolore e allo sconforto, ha dovuto affrontare seri problemi di salute della piccolina. Aveva solo due mesi di vita quando suo padre è mancato e di lei era solito dire: “gli occhi della madre e il carattere mio”. Non vedeva l’ora che crescesse per poterla portare con sé anche ai raduni claun.
Nella sua breve esistenza, Francesco già da giovanissimo aveva sempre lavorato con impegno, capacità ed era molto stimato. Aveva fatto studi di ragioniere programmatore. Ovunque ha lasciato un buon ricordo di se.
Nel 2003 da un’amica aveva sentito parlare dell’attività dei claun ed in lui si era accesa subito una “lampadina” e disse: “questo è proprio quello che fa per me!”. Fatto il corso di formazione, nasceva il “Claun Ciofega” e cosi iniziò con il “gruppo Cristalli”. La sua attività di claun purtroppo è durata troppo poco. In novembre 2004, a lui dedicata in sua memoria, l’Associazione prendeva il nome “Vip Claun Ciofega”.
Quando si preparava per il servizio, l’entusiasmo era tale che sembrava che l’aria vibrasse attorno a lui. Quello prestato all’Ospedale di Muraglia di Pesaro emotivamente lo coinvolgeva moltissimo perché tra i tanti malati gravi c’erano anche tanti bambini, tra cui una bimba che desiderosa aspettava sempre il suo ritorno. Quando purtroppo ella dovette arrendersi alla malattia, la sua mamma fece sapere che il suo dolore era un poco alleviato perché era certa che “lassù” ci sarebbe stato Ciofega a tenerla sulle sue amorevoli braccia. Ritornando da ogni servizio Francesco “raccontava”, scrivendo su un foglio, le emozioni provate e rileggerle ancora oggi commuovono.
Pochi giorni dopo la sua scomparsa, in una scuola a Beslan, criminali senza pietà uccidevano centinaia di bambini innocenti; il nostro pensiero andava con l’immaginazione a Ciofega, che dal ”cielo”, con la sua divisa di claun accoglieva e portava conforto con il suo sorriso. Il suo motto è sempre stato: “sorridi e il mondo ti sorriderà”. Non potremo mai dimenticare i suoi occhi sempre sorridenti.
Un “grazie” a tutti coloro che, con impegno, continuano a portare nelle corsie degli ospedali e in tutti i luoghi dove ci sia bisogno il messaggio e i valori in cui Francesco, claun Ciofega, tanto credeva. Siatene certi “Nasi Rossi” che Ciofega, il nostro Francesco, veglia su tutti voi.
Novembre 2019
I FAMILIARI